Fondata nel 1898 da Christian Schrott, parroco di Termeno e deputato del Parlamento Austriaco, Cantina Tramin è fra le prime realtà cooperative della regione.
I nostri vini, espressione autentica di un territorio dal carattere unico, nascono dalle uve coltivate dai nostri 290 produttori, con l’orgoglio di chi sa che ciascuna bottiglia racchiude compendio di una filosofia di vita e di lavoro: rigore, dedizione, fiducia e creatività. Anche la nuova sede di Cantina Tramin, inaugurata all’avvio del 2010, esprime con coerenza questi valori, grazie a una sintesi architettonica in cui convivono passato e futuro, legno e ferro, vetro e cemento, trasparenza e oscurità. Il progetto pluripremiato è firmato da Werner Tscholl, che ha saputo innestare il nuovo intervento sul corpo originario della Cantina senza sottrarre neanche un metro di terreno alle amate e preziose vigne e, proprio grazie a questa sensibilità, si è aggiudicato la vittoria sui concorrenti. La struttura si fonde idealmente con l’ambiente circostante: il gesto architettonico si rivela in una scultura di grande impatto che evoca nella forma e nel colore le viti di Termeno e disegna un contrasto nettoed emozionante con il paesaggio, offrendo a questi luoghi un originale motivo di riconoscimento territoriale. Se visto dall’esterno l’insieme colpisce per la non banale cifra stilistica, all’interno lo spazio è stato accuratamente studiato in funzione della sua destinazione d’utilizzo, in modo da riservare aree funzionali dedicate all’attività degli operatori e al piacere dei visitatori. Dal corpo preesistente si estendono le due lunghe braccia verdi ove trova posto l’enoteca e la sala di degustazione, una bolla luminosa sospesa fra cielo e terra che permette ai visitatori di gustare in ogni senso l’esperienza Tramin. Letteralmente affacciati su questo lembo verde e blu di Sud Tirolo, avvicinando un bicchiere di Gewürtraminer alle labbra, non vi stupirete di percepire tanto intensamente il canto dei venti, rapiti dal panorama pedemontano tratteggiato a sbalzo, quasi toccando con il pensiero i frutteti odorosi e le uve polpose dei nostri vitigni.