Mio nonno Nazzareno quando si lavava il viso stava bene attento a non ingoiare neanche una goccia di acqua, in effetti fin da quando era ragazzo l’unico liquido che aveva mandato giù era il vino, solo vino, vino di contadino che si faceva da solo, in tempi privi di enotecnici di professione. Anche l’altro mio nonno Giuseppe si faceva il vino da solo e mio padre Gaspare non è stato da meno. Avrei potuto interrompere la tradizione? Mai! Così risponde Valter Mattoni a chi gli domanda come mai passi tanto tempo rinchiuso in cantina prigioniero della sua piccola e appassionata produzione.
La Storia Nel 2000 nasce Arshura parola magica che rimanda ad una sete atavica, come la passione della famiglia di Valter. Arshura nasce da uve montepulciano vinificate in purezza in una delle zone più votate al vino di tutte le Marche, nel cuore dell’Italia, sulle dolci colline dell’ascolano, a trecento metri sopra il livello del mare che si intravede all’orizzonte, in terreni argillosi e alluvionali. Valter nasce invece nel 1960 a Castorano. Il suo soprannome è Roccia e il suo mestiere è il decoratore. È risaputo che Roccia è prigioniero anche di altre passioni come le cose vecchie e le motociclette, ma a noi piace soprattutto per le sue quattromila bottiglie di Arshura. Chiaro.