Da Parma, dove partecipavano al governo del Ducato, i Cesarini Sforza si trasferirono due secoli fa nell’allora Principato Vescovile di Trento: un membro della famiglia, il conte Filippo, assunse, infatti, come Podestà, la guida della città. A quell’epoca, le nobili casate come Cesarini Sforza si facevano titolo di merito – ed era naturale in un’economia prettamente agricola – di possedere e coltivare splendide campagne e, in una terra vocata alla viticoltura come quella trentina, d’avere vigneti di gran pregio, dai quali ricavare vini altrettanto preziosi. E’ raccogliendo questa antica eredità che Lamberto Cesarini Sforza, nel 1974, fondò, assieme ad un ristretto gruppo di amici, l’omonima azienda vinicola con l’obiettivo di produrre spumanti di alta qualità che sapessero imporsi non solo tra i produttori trentini, ma anche sulla scena nazionale e internazionale. In pochi anni Lamberto Cesarini Sforza riesce a selezionare un buon numero di ottimi vigneti di uve Chardonnay e Pinot Nero sovrintendendo di persona alla conduzione dei fondi, alla scelta delle uve e al potenziamento degli impianti di vinificazione. Sono così poste le basi per la nascita degli spumanti Cesarini Sforza, che riescono in breve tempo a conquistare un posto di rilievo nel mondo degli spumanti trentini e italiani: nel 1976 nasce il primo spumante Cesarini Sforza elaborato secondo il metodo classico; nel 1985 viene prodotto un temerario Rosé metodo classico proveniente da uve di Pinot Nero coltivate sulle colline della Valle di Cembra e successivamente, grazie alla continua ricerca viticola ed enologica, si arriva nel 1986 alla nascita della prima Riserva Aquila Reale prodotta utilizzando solo uve Chardonnay coltivate sopra i 500 m.